Felline, piccola frazione di Alliste, è un borgo dalla surreale autenticità. Qualcuno li ha chiamati “i posti dimenticati da Dio”. E per fortuna, le incaute mani dell’uomo non hanno trafugato l’autenticità Salentina. Nella piazza principale si erge un palazzo del 1600, ora Antico Monastero, una pizzeria con cucina, in origine residenza estiva del vescovo De Rinaldis. La coerenza nell’intenzione di Massimo e Antonella si esprime in ogni singolo dettaglio, dal momento che sono alla costante ricerca del bello.
Antonella, la chef, è una donna di poche parole e ben ponderate, una di quelle donne Salentine dedite al lavoro, così dice di sé: “Ho sempre lavorato e non avrei mai pensato di fare la chef, quando sposai Massimo mia madre mortificata gli rivelò che non sapevo cucinare ed era vero!”
Il processo creativo è sempre al centro dei nostri racconti, se da una parte la passione muove, dall’altra la disciplina e la ricerca spingono oltre”. Antonella ha lo sguardo attento ai particolari. Esce dalla cucina, il suo regno, per salutarci e intanto con la coda dell’occhio controlla che sia tutto in ordine. In sala Massimo si aggira fra i tavoli accertandosi che i clienti siano soddisfatti, una competenza rara la sua. Ha la postura di chi vuol fare andare bene le cose, a raccontarlo sono i suoi gesti semplici e quel modo familiare di fare con i suoi clienti.
Sono tra i tavoli mimetizzata tra i clienti. A spingere il racconto le sensazioni: i ragazzi in sala sono tutti giovani e sorridenti, si sente il loro spirito di squadra. Due gattini ben curati e nutriti si aggirano sornioni tra i tavoli. I clienti sono rilassati e sereni, rapiti dalla suggestione del Borgo Medioevale. Sarebbe auspicabile mantenere una certa neutralità nello scrivere, eppure sono così coinvolta che mi chiedo quale sia il loro segreto. Tutto si muove come fosse un’orchestra diretta alla perfezione.
L’ingresso crea un soffice tocco di design, dapprincipio era la chiesetta dell’antico palazzo. Il recente restyling mantiene ed esalta lo spirito originario con il pavimento in cemento nuvolato e i muri a calce, che hanno una finitura di cera naturale. Il lungo bancone in muratura fende il maestoso open space sorretto da un’unica volta a botte. Frassino naturale, cuoio, ferro e ottone i materiali degli gli arredi totalmente artigianali.
Il Salento, circondato da ogni parte dal mare, è stata terra di invasori. Le contaminazioni di popoli stranieri nel corso dei secoli hanno reso la piazza suggestiva, donandole un’impronta felliniana. Scivolando lungo il vicolo che si diparte dalla piazza ci appare un’insegna sacra che evoca i santi protettori incastonati nel muro dei devoti. Lo Spirito Santo occupa una parte del palazzo destinata al Cocktail Bar: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!” recita il claim. Qui l’esperienza sensoriale si intensifica non appena ci si accosti alla vasta gamma di cocktail abbinati a piatti proposti e attentamente selezionati dalla chef Antonella.
Il design non è solo un oggetto prodotto in serie, è il progetto che c’è dietro la realizzazione di un’idea, una visione. Antico Monastero e Spirito Santo sono il risultato della ricerca: creare un’esperienza per i clienti.