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Architettura

Lorenzo De Lorenzis, l’architetto valorizzatore.

Lorenzo De Lorenzis, architetto e valorizzatore dell’architettura Salentina, vanta diversi interventi su dimore storiche e ville moderne. Un recupero da mozzare il fiato per la meraviglia dell’esecuzione è il frantoio di famiglia, un intervento conservativo dell’edificio che ha adibito a sua abitazione. Un intervento molto particolare che ha valorizzato la struttura. Gli spazi appaiono sospesi in altezza senza nessun divisorio. Arredi e contenitori creano un tutt’uno di geometrie che per nulla infastidiscono la matericità dell’edificio. Hi-tech e pietra: una dicotomia studiata per esaltarne la bellezza e donare comfort nel restauro.

Lorenzo De Lorenzis, architetto e valorizzatore dell’architettura Salentina, vanta diversi interventi su dimore storiche e ville moderne. Un recupero da mozzare il fiato per la meraviglia dell’esecuzione è il frantoio di famiglia, un intervento conservativo dell’edificio che ha adibito a sua abitazione. Un intervento molto particolare che ha valorizzato la struttura. Gli spazi appaiono sospesi in altezza senza nessun divisorio. Arredi e contenitori creano un tutt’uno di geometrie che per nulla infastidiscono la matericità dell’edificio. Hi-tech e pietra: una dicotomia studiata per esaltarne la bellezza e donare comfort nel restauro.

Lorenzo De Lorenzis, architetto.

De Lorenzis recupera le tradizioni degli antichi mastri Salentini e le integra con il design e l’architettura senza nulla togliere ma solo aggiungendo il minimo necessario. Laureatosi alla facoltà di architettura di Ferrara, torna nel Salento a lavorare sul recupero conservativo di piccole case. Sente la necessità di scoprire l’architettura e i modi di vivere in questa parte d’Italia. De Lorenzis diventa così un cultore della architettura autoctona. I clienti apprezzano la sua professionalità e dedizione. Lorenzo vanta nel suo Creative Portfolio il rinascimento di edifici storici.

Secondo De Lorenzis gli elementi identitari della nostra architettura sono la luce e la pietra che messi insieme creano la bellezza dei luoghi e rappresentano, per l’architetto, i punti di partenza in qualsiasi intervento: “Il Salento ha una luce da set cinematografico.”, afferma.

“Il Salento ha una luce da set cinematografico.”

Durante l’intervista l’architetto tira fuori un cilindro in terracotta. Ci svela che si tratta di uno dei contenitori d’aria, che venivano inseriti nelle volte per alleggerirne il peso, utilizzati anche per le volte di umili dimore.

Il lavoro più faticoso a cui si è sottoposto? Quello per il suo frantoio: “Faticoso perché l’ho fatto per me e quindi nei ritagli di tempo!”, ironizza Lorenzo. Il frantoio è composto da un’unica volta a botte e suddiviso in altezza per non sacrificare lo spazio, un loft quindi, concetto abitativo anglosassone, in questo caso, naturalizzato Salentino. Durante i lavori di ristrutturazione sono emersi moltissimi elementi interessanti: il pavimento in pietra è intervallato da lastroni in vetro strutturale attraverso il quale si può ammirare uno scavo contenente gli antichi sistemi di frangitura delle olive realizzati in pietra. Si notano anche delle nicchie con le presse per la macinatura delle olive e un camino: scoperte che richiedono continue modifiche rispetto al progetto originale.


Abbiamo provocatoriamente chiesto all’architetto cosa ne pensa degli acquirenti provenienti dall’estero o da altre parti d’Italia che acquisiscono immobili nel Salento commissionando la ristrutturazione a professionisti esterni. “Il passaggio dalla vacanza al vivere il Salento per lunghi periodi, o addirittura per tutto l’anno, è un fenomeno in continua crescita. I turisti acquistano immobili nel nostro territorio, per l’autenticità, il mare e i nostri paesaggi rurali, che siano nei centri storici, al mare o in campagna. Se da una parte si corre il rischio di contaminare l’architettura Salentina, dall’altra l’arrivo dei compratori forestieri ha dato visibilità al Salento in tutto il mondo, consentendo a designers e architetti locali di uscire dalla costrizione del provincialismo.”, la sua risposta comprensiva.

Un confronto durato venti minuti, non in linea con le nuove logiche della comunicazione: gli articoli devono essere brevi e l’intervista deve ridursi a meno di un minuto. Nonostante tutto sento il bisogno di ricongiungermi con quei tempi lenti, quei tempi che fanno innamorare gran parte dei turisti che arrivano nel Salento e decidono di tornarci e rimanerci.

 L’interessante confronto con l’architetto De Lorenzis scivola infine sul bisogno di creare una rete di architetti e designers. La mission di Design e Interni Magazine è quella di portare attenzione e visibilità, raccontare le eccellenze del nostro territorio, in modo da lavorare ogni giorno, con umiltà, per svelare e comunicare la bellezza della nostra terra.

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