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Luana De Cillis, non ha bisogno di presentazione.

Lunghi capelli corvini, sguardo deciso e sorriso ipnotico. È una donna che non ha bisogno di presentazioni, Luana De Cillis: agente immobiliare, autrice e conduttrice di “Io Abito Qui” format televisivo di successo
prodotto da TeleRama. Lei è la bellezza oltre la bellezza. Se il carisma fosse un dolce, i suoi ingredienti non potrebbero che essere i tratti distintivi della sua personalità: semplicità, autenticità, empatia e umiltà. ‘’Io Abito Qui” deve il successo alla sua creatrice. È un’estensione di lei stessa. Le sue ampie inquadrature, i suoi voli d’uccello sull’aspro paesaggio del Salento, fanno sognare. Così come la stessa Luana che nei suoi colorati e fluenti caftani, si staglia all’ombra di ville e masserie, bucando lo schermo. Senza però sminuire la vera protagonista del programma: l’architettura salentina.

Lunghi capelli corvini, sguardo deciso e sorriso ipnotico. È una donna che non ha bisogno di presentazioni, Luana De Cillis: agente immobiliare, autrice e conduttrice di “Io Abito Qui” format televisivo di successo
prodotto da TeleRama. Lei è la bellezza oltre la bellezza. Se il carisma fosse un dolce, i suoi ingredienti non potrebbero che essere i tratti distintivi della sua personalità: semplicità, autenticità, empatia e umiltà. ‘’Io Abito Qui” deve il successo alla sua creatrice. È un’estensione di lei stessa. Le sue ampie inquadrature, i suoi voli d’uccello sull’aspro paesaggio del Salento, fanno sognare. Così come la stessa Luana che nei suoi colorati e fluenti caftani, si staglia all’ombra di ville e masserie, bucando lo schermo. Senza però sminuire la vera protagonista del programma: l’architettura salentina.

Originaria di Latiano, Luana, dopo il liceo si trasferisce a Pavia per frequentare Giurisprudenza, ma si tratta di un abito troppo stretto per lei. Guidata dal suo spirito ribelle, instaura un feeling particolare con Milano,
relazione durata dieci lunghi anni, lavorando come modella. Terminati gli studi si trasferisce a Ginevra dove lavora per un magazine che pubblica le case più belle del mondo. Luana vende pagine e reportage alle agenzie immobiliari Italiane. Mastica perfettamente due lingue: inglese e francese. Ma poi arriva quel momento…“Per saper cosa ti manca devi avere tutto”. Ed è così che sente il richiamo. La sua terra la chiama, anzi la reclama. Torna nel Salento. La vita, a tratti rurale e per alcuni limitante, della provincia, non condiziona la natura di Luana. Lei vuole creare, vuole vivere: ‘’Sono un continuo cantiere in corso’’ dice di lei stessa.

LUANA DE CELLIS

“Per saper cosa ti manca devi avere tutto”

Marcel Proust affermava: “viaggiare non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”
Parole che forse più di ogni altre racchiudono la filosofia dietro il lavoro di Luana De Cillis. Lei vede la sua terra con gli occhi dell’avventuriero che la scopre per la prima volta. Ne capta la magia che sta nell’autenticità.

La sua è un’intuizione geniale. I clienti si incantano, estasiati. Per anni ha venduto sogni. E non è uno slogan. Il suo lavoro come agente immobiliare, l’ha portata alla ricerca del bello e della magia, tra masserie, grandi ville al mare, “pajare” e piccole costruzioni che racchiudevano uno charme unico: ’’A volte portavo clienti a vedere davvero delle pietre perché già vedevo quello che poteva nascerci dopo. Ho sempre visto avanti e amo trasmettere la mia visione.’’

Luana De Cillis racconta ai clienti il Salento con i suoi occhi: “Vendo quello che non c’è” afferma. La sua terra è un viaggio sensoriale e lei è in grado di farlo vivere. Soprattutto grazie al suo programma, nato non per rimanere qui ma per abitare qui.

‘’Abitare’’ è per Luana un naturale sinonimo di Salento: innamorarsi dei tempi lenti, della spontaneità e dell’autenticità della terra. Questo è il vero lusso. Vivere con i ritmi della punta del tacco d’Italia e assaporare la quotidianità di una terra incontaminata. Per molti turisti che giungono si tratta di un viaggio di sola andata perché il Salento conquista. Fa innamorare. Gli autoctoni non l’hanno ancora compreso.

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