San Pietro Vernotico e a un’ora e un quarto di strada. Fabrizio è sul balcone ad aspettarci insieme alla sua simpaticissima cagnolina (che fatica i nomi! Non li ricordo mai). Lungo la rampa delle scale irrompono già le sue opere, alcune delle quali hanno viaggiato oltreoceano, mentre altre sono in partenza. La porta del suo studio si apre, come un sipario: compaiono parole, lavori e omissioni. L’opera di Fontana giunge carica di significati e contenuti decodificati tratti da una società mediatica sempre più incalzante e sovrastante. La materia le fa da padrona, con resine lucide e vivide, in cui affogano inermi frammenti di una vita passata. Giocattoli, lettere e numeri vanno a ricomporre cinicamente un’ “altra” vita segnalata da grafismi e morfologismi arcaici.
Noti e iconici brand mediatici riprodotti nella forma e nello stile rimandano con assonanza di linguaggio e ironia ad altri e alti concetti del vissuto dell’artista e di tutti noi, come quelli rimuginati nel periodo del lockdown. Quasi una forma di dissacrazione iconoclasta che pungola la coscienza sociale, narcotizzata dal consumismo, e induce a una metavisione artistica. Fontana ha il potere di narrare senza giudicare e lascia libera interpretazione a chi osserva, quasi a dire “siamo questo ma siamo anche altro!”. Il suo processo creativo, ludico e illuminante, spazia dalla filosofia alla numerologia sino alla tradizione Cristiana. Le sue opere strizzano l’occhio alla massa, per agire inconsapevolmente sulla coscienza con stratificazioni di significato diverse. Non lo sapremo mai sino in fondo dove vuole andare a parare.
Rappresentazioni di pensieri sospesi, rinchiusi nelle teche, come cassarmoniche, danno risonanza a sensi e doppi sensi che a volte si colgono a distanza di tempo. Dire che lui è un dissacratore iconico, è riduttivo. Fabrizio Fontana ha la neutralità del narratore, l’interlocutore ascoltandolo non può far altro che seguire il flusso dei suoi ragionamenti logici che si ramificano in visioni. L’arte è la forma di espressione massima dell’anima e il compito dell’artista è quello di rappresentare ciò che percepisce di un determinato momento storico. Attuale e contemporaneo Fontana si mischia tra la gente per dire la sua.
Incontrarlo è stato semplice e divertente. Lui è un tipo alla mano e sono le mani a tremare quando si scrive di artisti del suo calibro. L’arte si racconta a distanza, di tempo e di spazio, per non correre il rischio di ridimensionarne il potenziale. Tra resine, pitture e box dal sapor della popular culture Fontana spinge fuori dalla limitante coscienza.
“Ineluttabile” non è solo la sua arte ma è anche il titolo della sua nuova collezione che ha debuttato al “BOOMing Contemporary Art Show” dal 2 al 5 Febbraio 2023 a Bologna. Lo scopo di Design & Interni Magazine non è di recensire gli artisti ma di raccontarne la loro storia attraverso ciò che creano.