Gallipoli ha sempre il suo fascino checché se ne dica, inconsueta e ribelle, travolgente e caotica. Una passerella di legno scivola perpendicolare al Lungo Mare, un’oasi di un magnetismo mistico dal profumo di Oriente. Un Buddha appare dinnanzi maestoso e meditativo. Un luogo lontano non per distanza, per rigore nella suddivisione degli spazi. Gli arredi di una geometria essenziale, impreziosita dall’impiego di materiali: legno con finiture naturali, bamboo e foglie di palme. Le sedute sono pensate come un arcipelago di isole, ognuna delle quali ha come cornice suggestivi gazebi, con tessuti che danzano a ritmo del vento.
La mano dell’uomo sommessa alla bellezza della Natura crea la spontaneità sensoriale, un senso di inspiegabile serenità che esprime bellezza. L’atmosfera è conciliante: immersi nel verde, il frinire dei grilli, sotto un cielo dalle striature arancio quando il Sole si accascia nel mare e lascia lo spazio alla Luna. Ad accoglierci due dei soci: Francesco Pio Liaci e Mauro De Pascali. Grazie a loro e con loro scopriamo cos’è il Tresor, oltre la magia del luogo.
“Ogni scelta sugli arredi è stata fatta nel rispetto della natura. Tresor è un sushi bar e un posto in cui fare aperitivi, passare una serata tranquilla o ascoltare della buona musica. Si estende per oltre un ettaro di terra. Tresor è poi soprattutto un team di venti persone che lavorano in sinergia per garantire degli standard elevati di servizi”, racconta Francesco che ha le idee molto chiare ed un fare conciliante.
“Abbiamo concepito il Tresor da fruitori e non da addetti ai lavori, concentrandoci sulle mancanze del territorio, garantendo uno standard elevato di servizi. Scelte che sino ad oggi hanno ripagato, visto il target di clientela che frequenta il nostro locale; che ha, tra le altre cose, il valore aggiunto di essere facilmente raggiungibile, evitando il traffico,” aggiunge Mauro, con il guizzo tipico dell’imprenditore che non lascia nulla al caso.
Chiediamo ai due giovani soci anche com’è il rapporto con il territorio: “È fondamentale creare una cooperazione tra operatori turistici, amministrazione locale e privati, per capire in che direzione andare e garantire un turismo di qualità a Gallipoli. Per farlo è necessario mettere da parte la logica del profitto e investire”. È ancora Francesco che, al contrario di coloro che si sono improvvisati operatori turistici e il cui leitmotiv è ‘minima spesa e massima resa’, vede il turismo come una vera opportunità.
Tresor, nasce così dall’idea di più soci per perseguire un progetto comune: “Avere un’ideologia unica, nonostante le diverse personalità. Tra di noi ci sono confronti netti e costruttivi che portano alla valorizzazione dei punti di forza di ognuno di noi”. Eccola la sintesi perfetta del concetto di cooperazione racchiusa nelle parole di Mauro. Prendiamo allora in prestito una citazione di Andrew Carnegie: ‘Nessun uomo sarà mai un grande leader se vuole fare tutto da solo, o prendersi tutto il merito per averlo fatto’. Realizzare un progetto comune mettendo a disposizione il proprio know-how crea la magia del ‘Noi’, una dissonanza di contesto. Queste grandi premesse ci fanno ben sperare che Tresor sarà davvero tra le nuove realtà che consentiranno al nostro bel Salento di crescere.
Realizzare un progetto comune mettendo a disposizione il proprio know-how crea la magia del ‘Noi’, una dissonanza di contesto.