“I racconti di Andrea Novembre” Fabrizio Cirfiera
Fabrizio Cirfiera, non è solo un fotografo, la sua passione per l’arte Fotografica inizia con l’osservazione delle opere dei più grandi maestri, mentre poi nei suoi scatti cerca di restituire ad ogni oggetto fotografato, un’anima artistica. Conosco Fabrizio da tempo e quando mi ha invitato a vedere le sue opere mi aspettavo la classica mostra fotografica: ero già entusiasta perché adoro le mostre fotografiche. Con stupore mi sono ritrovato di fronte a delle opere borderline, al limite tra fotografia ed opera d’arte. Ispirate ad una corrente degli anni ’30 il “fotodinamismo”: le immagini smettono di essere statiche e cristallizzate ma appaiono in movimento.
“MO(NU)MENTI” è il nome del suo progetto artistico: “Il movimento è ciò che si cerca quotidianamente. Questi scatti sono l’epicentro della frenesia, del Caos. Monumenti che solitamente ho visto tramite cartoline, statiche, ora per me sono sdoppiati, sfumati, sfocati, astratti. Ciò che nell’immaginario comune, deve essere memorizzato, viene fermato in un momento ben preciso. Cristallizzato. I miei scatti vogliono far trapelare la fugacità di un istante, in cui nulla può essere fermato, intrappolato ma può essere ricordato. Il tempo, come misura, come nozione che organizza la mobile continuità di stati, decade. Percepisco, ora, la fluidità di questi MO(NU)MENTI, che mutano lentamente, e che tutti ricordiamo come oggetti immobili”.
Fabrizio davvero va oltre la fotografia, stampando su materiali nobili come il rame, l’ottone, materiali che nel corso del tempo mutano esattamente come le opere che rappresentano. Eccolo il genio che crea quel salto dalla fotografia, che abbandona la sua staticità per diventare arte. Esperimenti? Errori che diventano opportunità? Come si arriva a questo, come può un artista spingersi così oltre? “Il mio progetto parte nel 2012 per provare a esprimere un concetto di opera unica tra la fotografia e il materiale. Nella fotografia sino a sette esemplari uguali vengono considerate opere uniche”.
L’unicità dell’opera, in questo caso, è veramente unica perché ogni lastra di materiale nobile presenta una sua venatura che non è mai la stessa, inoltre, ogni lastra subisce un processo di mutazione naturale che Fabrizio cerca attentamente di bloccare quando sente che è il momento giusto. Materia su materia immagini che sembrano voler esplodere dalla tela per andare oltre il tempo.
In thttps://youtu.be/RNbhRFiBLHg