Si pensa alla creatività Italiana con un pizzico di nostalgia; il nostro bel Paese, famoso in tutto il mondo per la sua bellezza, vanta il genio dei grandi della storia, come Leonardo Da Vinci e Dante. Un fermento creativo che dopo la “rivoluzione industriale” è stato forse contaminato dalle logiche di mercato. Il Genio appare sopito. Ma andiamo per gradi: cos’è il Genio? Per capirlo Design & Interni Magazine ha provato a chiederlo a uno dei massimi esperti di Genio Italico, ovvero Romualdo Mazzocco, professore alla Luiss Business School. “È un individuo – spiega – dotato di un ottimo quoziente intellettivo, è colui che inventa qualcosa che ha un impatto sul mondo, per l’epoca attuale e per le successive. Il genio poi, secondo una nuova teoria, è perseveranza. Gli sportivi, sono un esempio, provano e riprovano: ma esiste una difficoltà oggettiva a determinare l’idea di genio”.
E nel Salento cos’è il Genio? Forse quello dei Negramaro, pop band Salentina dal nome ispirato dall’omonimo vitigno. “Curioso notare che dopo il successo del gruppo ‘capitanato’ da Giuliano Sangiorgi la vendita del vino ha subito un’impennata. Merito della capacità di branding”, conclude Romualdo Mazzocco. Che è un ricercatore di verità e di Genio nelle notizie ‘oltre la schiuma’, come egli stesso la definisce. E grazie a lui allora scopriamo che una nota azienda di luminarie di Taurisano, tra qualche settimana, illuminerà Dubai. Non è finita qui però. Il Salento è diventato famoso nel mondo grazie al Genio di un comune di tremila abitanti che ha reso popolare il ‘Ballo della Taranta’, antica danza tribale di guarigione. E solo qualche decennio fa, turisticamente, era impensabile che la provincia di Lecce diventasse meta ambita per tanti Italiani. “Al netto della forza di internet – racconta il professore – scopriamo un nuovo significato: un territorio si costruisce come destinazione attraverso le testimonianze sia di chi c’è nato sia di chi viene adottato da quel luogo. Come Helen Mirren, premio Oscar, che per promuovere il Salento ci ha messo la faccia”.
“Perché il Salento diventi un’attrattiva per tanti, però, è necessario mettere in atto la capacità tipicamente italiana di generare bellezza”, insiste Romualdo Mazzocco. Il turismo è l’effetto di tante concause: infrastrutture, supporto istituzionale. Il vero dramma del Salento, è la fuga delle migliori menti: “Fino a quando i nostri talenti saranno costretti ad andare in un altro territorio, il valore aggiunto rimarrà a quel territorio”, aggiunge il professore.
“Dobbiamo creare le condizioni perché il nostro territorio sia scelto non solo per il clima mite, per il mare e per il Barocco. Dobbiamo creare le condizioni perché sia una scelta di vita anche professionale, diventando fattore di attrazione in virtù di una scelta consapevole”.
Romualdo Mazzocco